Riqualificazione di Piazza dell’Isolotto a Firenze

Progetto redatto con la collaborazione di Filippo Cambi, Debora Guerini, Francesco Russo e Amedeo Mazzoni

Una chiara nuova connotazione e l’inserimento di nuove “regole” ritmiche scandiscono la misura della piazza e permettono con la sua geometria “leggera” che la vita si sviluppi e si sviluppino usi ed abitudini.

Una sorta di “corridoiocittadino contemporaneo” coperto crea un collegamento ideale tra la Chiesa di Santa Maria Madre delle Grazie, la Piazza dell’Isolotto, l’Arno, il Parco delle Cascine ed infine la città attraverso un ponte pedonale.

Una simmetria di funzioni coesiste: negozi porticati da un lato, dall’altro un “corridoio” coperto atto ad accogliere il mercato mattiniero e le celebrazioni della comunità dell’Isolotto.

Il “corridoio”, filtro naturale tra i “grattacieli” del Fagnoni, il traffico veicolare lungo via delle Magnolie e la piazza, scandisce e dispiega un percorso che si conclude ritmato verso quel magnifico sfondo naturale che è il Parco delle Cascine e l’Arno creandone un punto di vista spettacolare.

La piazza, luogo di incontro, torna ad una nuova vita, una passeggiata lungo il “corridoio” protetto che si scompone e frammenta nella piazza vera e propria a formare sedute per l’utilizzo dello spazio pubblico in tutte le sue manifestazioni diurne e notturne: al mattino mercato vivacizzato da colori, oggetti, nei giorni di festa cerimonie religiose all’aperto, la sera concerti, manifestazioni, mostre di artigianato locale ed arte.

La piazza diventa interamente vivibile e protetta, protetti i passaggi che dalla piazza conducono al viale alberato dei Bambini ed al Teatro, come protetto è l’attraversamento del Lungarno dei Pioppi, mediante il prolungamento della piazza oltre il Lungarno fino ad affacciarsi sull’Arno, formando una veduta spettacolare.
Passando dal contenuto della piazza e le sue funzioni al contenitore, lo spazio generato, attraverso la μίμησις (imitazione), ordina moduli geometrici che rapportano la piazza e la relazioni alla città, misura le parti che la compongono e le applica al tutto “Vergleichlichkeit Eins gegen dem Anderen” (A. Dürer), quasi un ritorno antropocentrico alla consonanza policletea delle membra con il tutto.
La συμμετρία (simmetria) del progetto trae le radici appunto dallo studio di questi proporzionamenti in chiave moderna, quali la simmetria della piazza e delle sue funzioni, unitamente alla euritmia della struttura del “corridoio”.
La scansione rigorosa della piazza alternerà moduli dotati di attrezzature pubbliche quali panchine, porta biciclette, porta cestini (realizzati nella stessa materia con cui verrà realizzata la pavimentazione) e moduli trattati a verde potenziando l’esistente con la piantumazione di essenzequali Tiliae Fraxinus Angustifoliain modo da creare un giusto riparo per il clima estivo e da consentire un continuumfino ad arrivare al viale dei Pini ed al Viale dei Bambini mentre la parte antistante gli esercizi commerciali verrà messa a disposizione degli stessi per la collocazione di eventuali dehors.
Il parco lungo l’Arno si apre dinanzi alla piazza con un giardino ricco di essenze non di alto fusto in modo da lasciare libera la vista della sponda opposta e creando un contrasto cromatico con la piazza vera e propria che si protrae ed affaccia sull’Arno, creando una zona che potrà essere utilizzata per manifestazioni estive suggestive.