CITEP Prato

2011 – Il progetto mira alla riqualificazione di edificio artigianale esistente in modo da permettere l’insediamento di una nuova attività con finalità commerciali, atta allo stoccaggio di materiali strettamente legati all’impiantistica sia del settore elettrico che idro-termo-sanitario, ed alla vendita al dettaglio di ogni derivato ad essi attinente, dalla struttura impiantistica all’elemento di finitura, quali sanitari, rubinetterie, rivestimenti ecc.
Il C.I.T.E.P. (Consorzio Installatori Termoidraulici ed Elettrici Pratesi), riveste da anni un ruolo importante nel settore, grazie soprattutto alla cooperazione delle decine di ditte consorziate che, proprio in virtù del coordinamento offerto dal Consorzio, del suo spirito innovativo e dell’attenzione volta al campo delle energie rinnovabili e del contenimento energetico, garantisce gli ormai conosciuti servizi alla cittadinanza pratese.
Proprio per questa molteplice veste mantenuta dal C.I.T.E.P., quale committente del progetto in esame, si è reso necessario prevedere all’interno del complesso immobiliare un’area destinata al deposito, immagazzinaggio, movimentazione e stoccaggio della merce, un’area destinata all’esposizione e vendita dei prodotti ed un’area direzionale atta ad accogliere uffici, sala convegni e dirigenza.
Si è quindi ritenuto opportuno dislocare lo showroom in corrispondenza della palazzina posta sul fronte stradale, precedentemente adibita a residenza, tramite un restailing delle facciate atto a rendere visibile l’interno del negozio attraverso ampie vetrate ed uniformare l’intero complesso immobiliare attraverso una omogenea strutturazione dei prospetti.
Il corpo di fabbrica interno ospita invece l’area direzionale ed il magazzino di stoccaggio.
Le “distorsioni” generate dal nuovo disegno delle facciate così come la “spaccatura” impressa sull’edificio antistante la viabilità, generatrice di un curioso effetto prospettico, vogliono in un certo senso descrivere il cambiamento subito dall’immobile a causa della decadenza dell’attività per la quale era concepito e più in generale della crisi del settore tessile, frutto di una società sconvolta da cambiamenti troppo rapidi e contradditori per essere sopportati senza “deformazioni” permanenti della vita sociale cittadina.

Progetto: Enrico Storai e Sandro Sermi

 

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